Alla fine degli anni ‘80, Gianluigi Candiani, la terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia, fu protagonista di una delle rivoluzioni più significative del settore dei jeans: il denim elasticizzato. Oltre 30 anni dopo, suo figlio Alberto reinventa i filati che hanno contraddistinto l’industria del premium denim di Los Angeles e reso Candiani Denim famosa in tutto il mondo.
Gianluigi Candiani pioniere del denim elasticizzato
Gianluigi Candiani fu uno dei principali protagonisti a dare una svolta al suo settore sviluppando un denim elasticizzato che alla performance elastica aggiungeva un’estetica autentica. Nel frattempo, alcuni rinomati brand, come Lucky Brand, JBrand, True Religion, AG, Paige, Frame, Joe’s Jeans, Hudson, 7 For All Mankind, Citizen of Humanity, ma non solo, iniziarono a usare il denim elasticizzato per creare lo stile distintivo del premium denim di Los Angeles, offrendo dei jeans da donna più femminili, ma al tempo stesso confortevoli.
È importante ricordare che il premium denim si basa precisamente sui tre elementi menzionati in precedenza: tessuto di alta qualità, lavaggio autentico e performance migliore. In questo modo i tessuti di Candiani Denim divennero il simbolo dei jeans di più alta qualità di Los Angeles.
Alberto Candiani e la sostenibilità nel denim elasticizzato
Oggi, il figlio di Gianluigi, Alberto Candiani, sta reinventando i filati che hanno caratterizzato l’estetica del premium denim californiano negli anni ‘80, aggiungendovi il suo elemento distintivo: la sostenibilità. Alberto ha rivisitato gli articoli più famosi del padre con le più recenti ricerche sul cotone rigenerativo. Il risultato è una linea di tessuti contraddistinti dal tipico DNA di Los Angeles e dal cotone certificato regenagri®, che ha garantito a Candiani Denim un vantaggio nell'adozione di materie prime rigenerative.
Cotone rigenerativo
Il cotone rigenerativo è di recente diventato popolare nel nostro settore. L’agricoltura rigenerativa ha l’obiettivo di migliorare la salute del suolo, ripristinare gli ecosistemi naturali e salvaguardare la biodiversità. Può inoltre aiutare a mitigare il cambiamento climatico, in quanto i terreni in salute sono in grado di immagazzinare più CO2 nel sottosuolo.
Si crede che l’agricoltura rigenerativa sorpasserà quella organica in termini di diffusione presso le aziende agricole, in quanto soddisfa meglio le necessità dei coltivatori, riduce i costi e aumenta i rendimenti. Le materie coltivate in modo rigenerativo saranno, di conseguenza, anche più richieste dai consumatori.
